LE NOZZE DI FIGARO
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Ambientare Le Nozze di Figaro in Sicilia significa immergere l’opera in una terra carica di contrasti e suggestioni, dove storia e teatro si fondono in una tensione continua tra potere, astuzia, desiderio e inganno. Non è una Sicilia realistica né folkloristica, è una Sicilia interiore, simbolica, costruita con gli elementi della memoria più che della cronaca.
Questa regia non cerca un’attualizzazione forzata, ma un contesto capace di amplificare il cuore del capolavoro di Mozart e Da Ponte. La scena è attraversata da elementi che più che raccontare la Sicilia, la evocano. Perfino il carretto siciliano, qui inteso come archetipo del racconto popolare. Tutto è stilizzato, filtrato da una poetica visiva che parla al presente attraverso l’immaginazione.
Anche la scelta della protagonista risponde a questa visione. La nostra Susanna ha il volto di Victoria Randem, artista ironica e fuori dal tempo. È la serva furba e libera, ma anche un ponte tra i mondi. Una presenza che rompe lo stereotipo e restituisce alla Sicilia la sua vera natura, crocevia e stratificazione di culture.
I costumi seguono la stessa coerenza poetica. Non rimandano a un’epoca precisa, perché Le Nozze di Figaro si svolgono in una Sicilia sospesa, atemporale, che appartiene alla memoria più che alla cronaca. La nostra è una Sicilia interiore. Un paesaggio simbolico, costruito a partire da ciò che ci ricorda e non da ciò che riproduce.
I vestiti, allora come oggi, erano segni di appartenenza, potere, desiderio, ribellione. La nostra scelta non vestirà i personaggi “alla siciliana” per citare una cartolina, ma per restituire, attraverso forme, colori e dettagli, l’anima della terra in cui si muovono.
Gli abiti diventeranno così strumenti drammaturgici, capaci di attraversare il tempo e fondersi con lo spazio dell’opera. In questa scelta c’è l’intento di restituire a Mozart una visione viva, radicata, essenziale.
Le Nozze di Figaro è un’opera profondamente umana e universale. Questa regia si muoverà nel tentativo di restituirle spazio, ritmo, profondità, senza travisarla, ma offrendole un contesto fertile, essenziale. Il desiderio è quello di riuscire a far intravedere una Sicilia che non fa da sfondo, ma da specchio.

