Palazzo Branciforte

La storia di Palazzo Branciforte ha un legame profondo con quella della città di Palermo fin da quando, nel XVII secolo, vi dimorava la famiglia di Nicolò Placido Branciforte Lanza conte di Raccuja.

Per sostenere lo sviluppo e la promozione culturale della città di Palermo, la Fondazione Sicilia, durante la presidenza del professor Giovanni Puglisi, si è impegnata nel restauro di Palazzo Branciforte, storico edificio nel cuore della città.

Gli importanti interventi di restauro, iniziati nel 2007 e affidati all’architetto e designer di fama mondiale Gae Aulenti, hanno permesso di rendere l’intero complesso funzionale e moderno, mantenendo le testimonianze del passato e prevedendo contaminazioni di design contemporaneo.

Complesso Monumentale Steri

Iniziato nei primi anni del XIV secolo, fu la grande dimora di Manfredi Chiaramonte, conte dell’immenso e potente feudo di Modica (detto ” Regnum in Regno” per i suoi privilegi), alla cui committenza si deve il soffitto della Sala Magna. Dagli inizi del XV secolo al 1517 fu residenza dei Viceré spagnoli, poi sede della Regia Dogana e, dal 1600 al 1782, ospitò il tribunale dell’Inquisizione. Restaurato negli anni cinquanta dall’architetto Carlo Scarpa e da altri architetti palermitani, è oggi sede del Rettorato dell’Università di Palermo. Il restauro novecentesco fu assai contestato. Il primo responsabile dei lavori, l’architetto Giuseppe Spatrisano, lasciò l’incarico in polemica con altri professionisti palermitani, per la loro decisione di eliminare alcuni tra i segni fondamentali della storia del Palazzo, come la Scala dei Baroni, l’antico orologio, la piattaforma dei condannati, le gabbie interne, e tutto ciò che in qualche potesse ricordare i suoi orribili trascorsi, legati all’Inquisizione. Di pianta quadrata e massiccia volumetria, il palazzo segna il passaggio fra il castello medievale e il palazzo patrizio. La rigorosa cortina muraria esterna è impreziosita da bifore e trifore con tarsie in pietra lavica. Studiosi, durante gli attuali restauri, hanno individuato anche un passaggio segreto che dalle celle conduceva direttamente alla Stanza dell’Inquisitore. Un’altra scoperta significativa riguarda l’esistenza di un edificio monumentale sotterraneo di sette metri di lunghezza con una imponente copertura con volte a crociera, marcate da massicce costolature. L’edificazione di questa struttura si pone nel primo quarto del XIV secolo e all’interno sono stati recuperati reperti e graffiti addirittura precedenti di tre secoli. Durante il restauro della facciata inoltre sono venuti alla luce i solchi lasciati dalle pesanti gabbie appese dove vennero esposte le teste dei baroni che si ribellarono a re Carlo V.